Non ho studiato tutto: lo do adesso o al prossimo appello?


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“Che faccio? Lo do adesso o al prossimo appello?”

Ti è mai capitato di farti questa domanda? 

Magari è successo anche a te di sputare sangue sui libri mesi e mesi, e poi, a pochi giorni dall’esame, non avendo finito il programma, decidere di non presentarti

“Ho bisogno di più tempo per finire bene tutto il programma. Al prossimo appello sarò sicuramente più preparato!”

Avrai pensato anche questo, vero?

Ok, frena un secondo. Adesso la domanda te la faccio io.

Com’è andata alla fine? Sei arrivato effettivamente più preparato all’appello dopo? 

In qualunque modo sia andata, ti sei mai chiesto quale sia il meccanismo alla base di questo comportamento?

Devi sapere che in questi casi entrano in gioco un sacco di PAURE.


La soluzione è sempre valutare quale sia la strategia migliore da mettere in atto.

Si tratta proprio di fare una valutazione tecnica:
– cosa hai da perdere
– che vantaggi potresti avere
– quali sono i rischi che potresti correre

E sulla base di una decisione informata, prepari un piano B.

“No ma perché rimandare? Tu vacci carico, forza! Pensa positivo!”

Pensa positivo il cazzo!

Qua rischi di buttare via 3 mesi della tua vita, se non di più qualche volta.

Quindi è giusto valutare bene tutti i pro e tutti i contro.

Ma qual è il motivo per cui alla fine decidi di non presentarti e rimandi all’appello dopo? Pensi davvero che ti faccia paura il professore?

Ti svelo un segreto: gli studenti non hanno paura del professore, gli studenti hanno PAURA DEL TEMPO!

Hanno paura del tempo che hanno buttato via se non passano l’esame e del tempo che butteranno poi per riprepararlo! appello

Per risolvere il problema devi prepararti un piano A e un piano B.

Così sai che se segui il piano A succede questo, se segui il piano B succede quest’altro. Si tratta proprio di una decisione a tavolino, nulla di più.

La vita è fatta così! È fatta di scelte difficili da prendere, dove non hai mai la certezza assoluta che stai facendo la cosa giusta o la cosa sbagliata.

L’unica cosa che puoi fare è imparare a gestire quell’incertezza.

È molto più importante imparare a gestire questa incertezza che dare l’esame, in realtà.

Perché gestire l’incertezza del dare o non dare l’esame vuol dire superare la paura del fallimento.

Acquisire questa competenza ti darà poi nel lavoro la capacità di essere una persona di successo!

Il concetto che voglio trasmetterti è:

PRENDITI LA RESPONSABILITÀ
DEL TUO ESAME!

E cosa significa prendersi la responsabilità del proprio esame?

Questo spesso è un concetto frainteso.

Perché finisce sempre che non vai a dare l’esame, o lo rimandi all’appello dopo o rifiuti il voto?

Per 3 motivi essenzialmente:

a) pensi che sia una mancanza di rispetto nei confronti del professore
b) pensi che sia una mancanza di rispetto nei confronti dei tuoi genitori
c) pensi che sia una mancanza di rispetto nei confronti di te stesso

1. Iniziamo con il primo punto: la mancanza di rispetto nei confronti del professore

Dato che non ti senti preparato abbastanza, pensi che sia una mancanza di rispetto nei confronti del professionista da cui stai andando.

E questa è una cazzata!

Lo so che lo pensi anche tu, perché lo pensavo anche io ai primi anni!

Ti do una bella notizia, se non lo sai già: i professori universitari li paghi tu e se non li paghi tu, li stanno pagando i tuoi genitori.

appello Non si tratta di mancanza di rispetto, perché è come se io stessi pagando il mio avvocato.

Se io vado dal mio avvocato e un giorno capita che mi dimentichi dei documenti, non è che il mio avvocato è autorizzato a cazziarmi.

Qui non si tratta di non essere educati e di non rispettare il professionista, perché quello è ovvio che ci deve essere.

In realtà una cosa è il rispetto ed un’altra è la
SUDDITANZA PSICOLOGICA!

Questo è un chiaro esempio di sudditanza psicologica!

Cioè io sto pagando una persona con le mie tasse e questa persona mi viene pure a dire quando andare a fare l’esame?

Abbiate pazienza!

L’esame lo vado a dare quando lo dico io, quando sono pronto.
Per cui anche quando non mi sento preparato e voglio comunque andare a provare l’esame, lo posso fare perché è un servizio che io sto pagando.


2. Il secondo punto è la mancanza di rispetto nei confronti dei genitori.

I genitori ti pagano l’università, quindi ti sembra di deluderli se non vai a dare l’esame, oppure se prendi 23 e non 30, giusto?

Anche questa cosa è una cazzata!

Anche a me succedeva, te lo dico sinceramente, soprattutto nei primi anni di Università.

Cosa succede di solito?

Succede che togli di mezzo tutto dalla tua vita, fai solo l’Università che quindi diventa la cosa più importante in assoluto, la carichi di una responsabilità immensa e quando va male un esame, sembra che ti sia caduto il mondo addosso, perché in quel momento l’esame è effettivamente il mondo.

Ti racconto una metafora che rende molto bene il concetto che ti ho appena detto.

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Facciamo che per esempio un esame sia una tazzina di caffè.

Quando un esame va male la tazzina si rovescia e fa una brutta macchia.

Se la tua vita è grande come un fazzoletto, quando ci cade un po’ di caffè, si rovina tutto il fazzoletto.

Se, invece, la tua vita è grande come una casa, nel momento in cui un po’ di caffè ci cade sopra, hai solo una piccola macchia.

 È sempre un risultato negativo, non ti sto dicendo di “pensare positivo”, ma è pur sempre una macchia su un pavimento, non è il fazzoletto completamente rovinato!

Capisci che è diverso?

Se la tua vita è fatta solo di Università, non passare un esame diventa una tragedia, certo!

“L’Università è come il gas: se la lasci espandere, si prende tutta la tua vita”

Per cui bisogna compattarla, metterla in una parte specifica della tua vita e lì deve stare, punto.

Non dico che non é importante, anzi!

Stai spendendo dei soldi, ti vuoi laureare, stai impiegando del tempo per il tuo sogno, va benissimo, certo che è una cosa importante!

Il concetto è che devi metterla in una sola stanza e in quella deve stare.

Se riesci a fare questa cosa, capisci che se ti va male un esame, quell’esame non è più un problema?

È solo un risultato, una macchia sul pavimento, prendi il mocio e la pulisci!

Ritornando al discorso dei genitori.

Anche in questo caso vale quello che ho detto prima, e cioè che rispetto non è sudditanza, quindi:

  1. Fatti consigliare dai tuoi genitori, ma non farti condizionare da loro.
  2. Realizzati e sii felice! 

Il consiglio ci sta, però poi devi prenderti tu la responsabilità sia di fare l’esame bene, sia di fare l’esame male.

Ti vuoi far rispettare dai tuoi genitori? Come ti vogliono i tuoi genitori? Probabilmente se ci pensi l’unica cosa che vogliono è vederti realizzato e felice.

Se no perché ti pagherebbero l’Università? O anche solo perché ti avrebbero messo al mondo?

E quindi realizzati e sii felice!

Se puoi cerca di farlo nel più breve tempo possibile!

Per cui non stare lì a farti le pippe mentali sul volerli cambiare o sul volerti cambiare per piacere a loro!

Tu non devi piacere a nessuno, devi piacere a TE STESSO!

Quello che puoi fare davvero è
aiutarli a vederti felice!

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Prendi i loro consigli, ma poi fatti la tua vita indipendentemente da loro.

Quello che ti devi chiedere ed è quello che ti deve guidare è questa semplice domanda:

“Io mi sento realizzato facendo questa cosa?”

Perché magari uno si sente realizzato nel dare tutti gli esami nel più breve tempo possibile, anche se prende voti bassi.

Un altro invece si può sentire realizzato prendendo tutti trenta perché per fare quel concorso ha bisogno di una media alta.

Capite però che parliamo di strategia, non di opinioni?

Lo so che è scomodo prendere delle decisioni, perché poi sbagli e ti senti un coglione, lo so, a me capita continuamente.

Però tu devi prendere una decisione nella tua vita: ti vuoi laureare presto o con 110 e lode?

Poi se ti laurei nel più breve tempo possibile e prendi pure 110 e lode, sono contento per te, ma non sempre è possibile. Spesso bisogna comunque avere una priorità!

Nel momento in cui sei costretto a scegliere, dovete portare avanti la vostra priorità, poi tutto il resto si adegua.

Chiediti:
“Qual è il mio ideale? Che tipo di persona voglio essere tra 3 anni o tra 5? Come mi vedo?”

Mi sono fatto questa domanda proprio 5 anni fa.

Mi sono chiesto che persona volevo essere e sono andato verso questa persona ideale!

Avendo una priorità, avendo una direzione, è molto più semplice prendere decisioni e non stare in ansia pre esame.

3. Il terzo punto è la mancanza di rispetto nei tuoi confronti.

“Ho studiato ma non mi sento preparato, quindi non vado a dare l’esame altrimenti sarebbe una mancanza di rispetto verso me stesso”.

Con tutto il rispetto nei vostri confronti questa è un’altra cazzata!

Se siete in crisi a pochi giorni dall’esame perché non avete finito il programma, è normale!

Com’è normale anche avere la tentazione di rimandarlo all’appello successivo!

Non avete METODO quindi è normale! E’ impossibile finire un programma senza avere metodo.

Avrebbero dovuto insegnarcelo a scuola e saremmo dovuti arrivare all’Università come degli esperti dell’apprendimento, ma così non è purtroppo.

Siamo degli studenti operosi che lavorano molto, ma non siamo esperti né di apprendimento né di comunicazione, perché non ce l’hanno insegnato!

Non è colpa tua se non finisci il programma, perché non hai gli strumenti per farlo, però una responsabilità te la puoi prendere.

Tu ti sei preso un impegno con te stesso.

“No io non vado all’esame, perché ho rispetto nei miei confronti, voglio un voto alto, voglio essere preparato”

Parliamo invece del rispetto verso l’impegno che ti sei preso con te stesso!

Nella vita reale funziona così: quando tu ti prendi un impegno, poi ne devi pagare il prezzo.

Fino a quando sei studente dici “Ci andiamo a prendere un caffè verso le 6?”.

E poi puntualmente ti presenti tra le 6 e mezza e le 7, a Bologna funziona così almeno.

Perché non dai peso agli impegni, non dai peso al tempo, non dai peso alla parola che dai tu e a quella degli altri.

E’ una cosa bruttissima!

E a me fa veramente schifo questo modo di pensare!

Non è che che non faccio mai tardi! Anch’io faccio tardi ogni tanto agli appuntamenti, ma se mi sono preso un impegno?

Bene, se mi sono preso un impegno anche a costo di fare le 4 di notte lo porto a termine!

COSÌ FUNZIONA LA VITA REALE!

Quando sei studente invece vivi in un mondo fatato! 

Magari ti mantengono i tuoi genitori e quindi puoi prenderti certe libertà, ma quando poi dovrai pagare l’affitto di casa o dell’ufficio dovrai prenderti delle responsabilità! Devi andare e pagare il prezzo!

Quindi tornando all’esame: che impegno hai preso con TE STESSO?

Andare a sostenere l’esame? Bene, allora sii coerente con il tuo impegno!

E se dici “No ma io voglio per forza il 30 quindi vado al prossimo appello” ok fallo, ma io te lo devo dire: è una cazzata!

L’ho visto fare a un sacco di studenti che seguo personalmente.

Lo dai al prossimo appello? Benissimo! Sappi che al prossimo appello entrerai di nuovo in crisi e non finirai di nuovo il programma!

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Invece, se fai un passo indietro e vai a dare l’esame stai rispettando la parola data!

Non è detto che lo passi. Magari andrà bene o magari andrà male.

E quindi mi dirai “Allora mi hai dato il consiglio sbagliato!” Eh no!

Perché se vieni bocciato o prendi un voto basso, fai la tua sanissima figura di merda e ti assicuro che la volta dopo non ti dai alternative! Studi e vai a dare l’esame! Funziona così!

Invece, se ti dici “No, ma al prossimo appello andrà meglio”, allora te la stai raccontando!

Il tuo cervello si sta inventando un sacco di scuse per evitare il dolore a breve termine che è andare a fare l’esame!

Se vuoi continuare a fare lo studentello va bene, fallo!

Ma sappi che il mondo reale ti sbranerà! Se non ora, lo farà dopo.

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Detto ciò, ho Untitled design finito anche questo articolo, spero che ti sia piaciuto.

Alla prossima! Un abbraccio e in bocca al lupo per la sessione estiva imminente!!

Andrea Acconcia

 

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